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Si è conclusa la scorsa settimana a Puebla (Messico) la mostra organizzata dal Museo del Violino sulla storia della liuteria di Cremona e intitolata “Los Violines de Cremona: Stradivari, el Barroco y más allá”. La rassegna era stata inaugurata all’inizio del giugno scorso nello splendido Museo Internacional del Barroco, un capolavoro architettonico dell’archistar giapponese Toyo Ito, aperto nel 2016 in Puebla, la capitale dell’omonimo stato della Federazione Messicana, una città fondata dagli spagnoli nel 1600, che oggi conta un milione e mezzo di abitanti e vuole accreditarsi come la capitale culturale de Messico.
Una delegazione cremonese – composta da Paolo Bodini, presidente dei “friends of Stradivari”, dal direttore generale del Museo del Violino Virginia Villa, dal curatore Fausto Cacciatori e da Gregg Alf, membro del Comitato Scientifico e collaboratore per l’allestimento – si è recata in Messico in occasione della chiusura ufficiale. “Siamo stati molto soddisfatti del risultato raggiunto con questa esposizione, della collaborazione avuta con i colleghi messicani e della qualità dell’allestimento negli spazi davvero affascinanti di questo museo, che abbina bellezza a grande funzionalità”, hanno dichiarato i responsabili del Museo del Violino al loro rientro. La mostra è stata infatti visitata da oltre 32.000 visitatori ed ha avuto grande rilievo sui media nazionali messicani.
In mostra sono stati presentati ben 15 strumenti, da Andrea Amati fino ai contemporanei, passando da Stradivari a Guarneri del Gesù, con particolare sottolineatura del periodo barocco, vista la sede, oltre che a numerosi reperti della bottega stradivariana, immagini e video del Museo del Violino e di Cremona.
La cerimonia di chiusura è stata suggellata, nell’auditorium del Museo, da un bellissimo concerto dell’ottimo violinista Juan Luis Prieto, che ha imbracciato lo Stradivari “Marquis de Rivére” del 1718 –  di proprietà privata, proveniente dagli Stati Uniti tramite il network “friends of Stradivari” – accompagnato dal pianista Santiago Piñeirúa. Al termine il pubblico, veramente entusiasta, si è stretto alla delegazione cremonese profondendosi in ringraziamenti davvero non formali.
Sulla via del rientro la delegazione ha fatto tappa all’Istituto Italiano di Cultura in Città del Messico: grazie alla collaborazione del Direttore, dottor Marco Marica, è stata organizzata una serata con una conferenza su Cremona e la sua liuteria seguita da un’audizione sia dello Stradivari “Marquis de Rivére” che del Guarneri del Gesù “Principe Doria” del 1734. Anche qui grande entusiasmo del pubblico che gremiva la sala dell’Istituto ed ha posto numerosissime domande sulla liuteria cremonese, a riprova dell’interesse che questo argomento suscita in ogni parte del mondo.
Questa mostra ha confermato, ancora una volta, la validità della attività internazionale, fortemente promossa dal Museo del Violino con lo scopo fondamentale di far conoscere Cremona e la sua unicità nella storia della liuteria. Un altro successo che si affianca a quelli degli anni precedenti a Fuessen, Mosca, Phoenix e Tokyo.