Etichetta: stampata su carta, anno scritto con inchiostro nero: “Antonius, & Hieronymus Fr. Amati/ Cremoneñ. Andreae fil. F. 1613
Lo strumento, opera di uno dei due celebri fratelli Amati, ha proporzioni di circa 3/4 rispetto a un violino standard moderno ed è destinato a un adulto. È un raro esempio di eccellente violino rinascimentale preservato nello stato in cui doveva apparire appena uscito dalla bottega. Fu forse ideato per coprire un registro più acuto, poichè le dimensioni del manico risultano maneggevoli per un adulto. Nella sua opera “L’Orfeo” del 1607, il compositore cremonese Claudio Monteverdi indicava specificatamente che fossero utilizzati anche “violini piccoli alla francese”. Questo Amati è sopravvissutto per oltre 400 anni in condizioni pressoché originali.
Tavola armonica: due pezzi di abete
Fondo: pezzo unico di acer. Fasce e manico in acero.
Lunghezza totale del violino: 476 mm.
Acquistato nel 1984 dal National Music Museum dalla famiglia Laurence Witten, New Haven, Connecticut.